Appuntamento di quelli davvero importanti, di quelli che vengono messi nel cassetto speciale dei ricordi di ogni tifoso, quello contrassegnato con etichetta “Per fortuna io c’ero”. E come non iniziare questo match, il più importante a livello nazionale, senza citare la degna cornice di pubblico, lo spettacolo offerto da un PalaPanini pieno in ogni ordine di posto, più di 5.000 persone in festa con divise, colori, urla, musiche degni dell’importanza che questo evento sportivo riveste. Si incontrano i Campioni d’Italia in carica e la formazione che ha dominato la regular season, un incrocio degno di una finale: per una semifinale è troppo!
Prima della partita si assiste alla premiazione del nostro fenomeno, Earvin Ngapeth, quale best scorer della regular season! Grandissimo!
Il primo set è come uno dei tanti “primi sets” visti quest’anno, ovvero come mettere in moto un motore diesel di un camion anni ’60 in una notte di gennaio. Modena parte male, Civitanova schiaccia e perfora come meglio gli aggrada, Juantorena detta la sua legge in modo implacabile e Modena non trova una degna quadratura alla difesa: risposte imprecise, muri interni e preparati con molta lentezza, fanno capire i 6 punti di distacco a metà set (7-13). Qui Modena ha, finalmente, una nuova spinta, gli attacchi si fanno più potenti e i muri dal centro più precisi (grazie ad Holt e Petric) e si recupera fino al 17 pari con ace di Vettori ma la benzina, in questo set, finisce qui: tra aces avversari e attacchi murati si arriva al punteggio di 19-24, ben 5 set-points in mano a Civitanova. Con cambiopalla e break il set si chiude 21-25, 0-1. Si comincia male, ci vuole più coraggio e maggior precisione in difesa.
Il secondo set risulta molto equilibrato e non molto spettacolare. Cominciamo bene, in vantaggio, Civitanova ci raggiunge sul 4-4. Qui quache protesta di troppo costa caro al nostro capitano, Petric, che rimedia un’espulsione e regala così doppio vantaggio ai marchigiani. Ma, a parte qualche exploit, il vantaggio del punteggio, seppur risicato, rimane in mano a Modena per tutto il set, che se lo aggiudica ai vantaggi al terzo set-point (27-25) e si pareggia: 1-1. Da segnalare una netta differenza di rendimento in battuta tra le due squadre: Civitanova sbaglia tantissimo, mentre Modena, con Le Roux e Ngapeth, indovina anche degli aces. La chiave di rottura dell’equilibrio di questo set è sostanzialmente qui.
Il terzo parziale è stato l’essenza della bellezza di questa partita, il set che ha giustificato il tutto esaurito a Modena, quello che, da solo, vale il prezzo di tutta la partita. Quando capita di vedere questo tipo di set, è come trovarsi a tavola un bel piatto di tortellini fumanti, zampone con fagioli e zuppa inglese, il menu che riempie la pancia con soddisfazione ad ogni modenese (sicuramente al nostro gasatissimo Antoine). Partiamo subito a razzo e abbiamo preso l’iniziativa d’attacco, tra grandi murate, attacchi in finta (Orduna) ed errori difensivi avversari si arriva sul 7-3 e si costringe Blengini al primo time-out. Il motore è caldo e Modena ha abbassato il piede sul pedale, mantenendo da prima un buon vantaggio conquistato ma poi, dal 12-9, la premiata ditta Holt & Ngapeth decide che questo set va chiuso presto e si passa ai fatti: tra aces e muri del primo e bordate al limite del disumano del secondo, il vantaggio cresce di potenza fino ad avere ben 8 (!) set-points. Ne basta uno e si chiude 25-16. E’ il 2-1, Modena… o la va o la spacca!
Se durante il terzo set Civitanova scompare dalla scena lasciando Modena a fare un allenamento (a dir la verità più per merito di Modena che demerito dei marchigiani), nel quarto si capisce il motivo per cui queste due squadre (senza nulla togliere a Trento e Perugia) rappresentano l’èlite del volley nazionale. Un set praticamente identico al secondo dove vige un’equilibrio che denota il tasso tecnico delle due compagini ma, al tempo stesso, decisamente molto più spettacolare. Modena comincia in vantaggio e, a parte una sola occasione (8-9), non cede mai il vantaggio agli ospiti che comunque rimangono sul pezzo anche se, nel finale, Modena deve fare un doveroso mea culpa per la mancata chiusura del set: se arrivi a 24-22 (e a servire per il match) non devi e non puoi concederti il lusso di deconcentrarti, la lunga corsa ai vantaggi è solo colpa nostra. Da segnalare che il nostro campione, oltre ad essere autore di aces formidabili (in questo match il servizio ha seriamente funzionato) ci ha deliziato anche con attacchi di fino come quello del 19-17, un pallonetto in banda a fil di campo che, volendo fare un paragone col calcio, ha riportato alla mente le cosiddette “maledette” di Pirlo. Tornando alla cronaca, questa leggerezza finale l’abbiamo pagata cara, avendo bisogno di ben 11 (leggasi UNDICI) match-points per chiudere l’incontro. In questa fase, se vogliamo trovare un merito, sicuramente è stato quello di riuscire a non dare agli avversari alcun set-point e il fatto di aver avuto bisogno di un numero così alto di punti denota la caparbietà, la bravura, l’ostinazione e la determinazione di entrambe le contendenti rendendo Civitanova, sotto l’aspetto tecnico e spettacolare, il miglior avversario per questa semifinale. Comunque, all’undicesimo match-point chiudiamo la partita (34-32) 3-1 e pareggiamo la serie in trionfo.
La partita si può definire una resa dei conti per quanto visto in gara-1: a Civitaova la squadra ha perso per eccessivo spreco e per sfortuna ma in questa gara viene ripagata di tutto con gli interessi. La prova offerta non lascia dubbi su chi abbia dominato, in larga misura, il match. Modena ha offerto tratti di grande coraggio, epici i salvataggi di certe palle impossibili, come nel primo set per il 3-2 e come nel quarto per difendere uno dei tanti match-points utilizzati. Sono abbastanza evidenti le sbavature difensive che, con avversari di questa caratura, possono costare molto caro, come si è visto nel primo set. Uno degli aspetti da migliorare è, senz’altro, l’approccio iniziale alle gare, risultato sempre un po’ approssimativo anche in altre occasioni durante la stagione. Comunque una vittoria di questa portata ci dice che la sfida è quanto mai aperta, avvincente ed è uno spettacolo non solo per modenesi e marchigiani ma anche per chi ama il volley. A noi due Civitanova e lo spettacolo continua in Champions League.
FINO ALLA FINE, AVANTI GIALLI E I CARROZZE SEMPRE CON VOI!